Dall’antica tradizione enogastronomica bergamasca al take away

Una storia di sapori e tradizioni oggi anche con servizio take away

Nel 1983 Ivar Foglieni decise di aprire il proprio ristorante, il cui nome è ispirato ai nomi delle maschere di Carnevale tipiche bergamasche, in controtendenza alla “Novelle Cuisine”, puntando sulla cucina tipica bergamasca.

L’ambiente rispecchia appieno l’atmosfera carnevalesca orobica con tipici abiti tradizionali e un arredamento accurato. Alioscha, al giorno d’oggi ci racconta che quella scelta a distanza di 37 anni fu azzeccata.

Il menù di questo ristorante tipico, si concentra prevalentemente sulla cucina tipica e nostrana, garantendo un’ampia gamma di piatti deliziosi, dal risotto al taleggio e tartufo passando per il guancialino di maiale, per finire con i carrelli di formaggi e dolci.

L’ottimismo di Alioscha è molto contagioso, nonostante la situazione difficile, ha deciso di puntare sul food delivery attraverso tre modalità: il take away, il servizio di consegne a domicilio disponibile per la città con Deliveroo e per la provincia con BGEAT.

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Accademia della cucina promuove il «GIOPI’ E MARGI’» di Bergamo

Il risotto inserito nel ricco menù proposto dai fratelli Foglieni (Darwin e Barbara in cucina, Aliosha a dirigere la sala, titolari del “Giopì e Margì” di via Borgo Palazzo a Bergamo), non poteva che essere un 10 e lode, voto assegnato dagli Accademici della Cucina Italiana.

Il risotto è sempre stato uno dei punti di forza del locale, ma quello presentato nella riunione conviviale di febbraio della Accademia è stato particolarmente elogiato, sia per la giusta mantecatura ai pistilli di zafferano, sia per l’aggiunta di Strachitunt Dop (il raro e prezioso formaggio, erborinato in modo naturale, prodotto in Valle Taleggio) e del fiore di zucchina ripieno di acciughe e ricotta ovina.

La conviviale era partita con assaggi vari di fritture di verdure, erbe e frutta in tempura; arancine miste farcite con trippa, con baccalà e con tartufo nero pregiato bergamasco; frittelline alle mele; chips di riso e di polenta bergamasca. Molto apprezzato anche l’antipasto con parmigiana di melanzane con gambero fritto in pasta kataifi.

E’ seguito il risotto descritto in apertura, seguito da “filettino di maialino in salsa di funghi finferli, patate vitelotte e carciofo alla giudia”, a nostro giudizio il meno riuscito della serata. Poi il dessert con un parfait all’amaretto in salsa di cioccolato amaro.

Sicuramente validi i vini serviti in abbinamento: Cortese bianco frizzante 2019, Barbera Superiore 2018, Moscato dolce del Piemonte 2018, tutti Colli Tortonesi Doc, imbottigliati con etichetta del ristorante.

Tutto sommato una cena da ricordare e che verrà recensita positivamente sulla prestigiosa rivista ufficiale della Accademia Italiana della Cucina.

Per finire, i dolci di carnevale: le “chiacchiere” e i krapfen.

NELLA FOTO, I TRE FRATELLI FOGLIENI CON L’AVVOCATO PIOMBI, DELEGATO DI BERGAMO DELLA ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA.

Roberto Vitali 21/02/2020

 

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L’Eco di Bergamo e il tartufo nero

Ieri sulle pagine del L’Eco di Bergamo abbiamo raccontato il nostro amore per il tartufo nero, che trovate come ingrediente in molte delle nostre proposte autunnali: dal risotto fino alla pasta fresca, il tartufo è il vero protagonista.

Lasciatevi stupire dai nostri abbinamenti delicati e mai – ma proprio mai – scontati!

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La sala è un ponte tra la cucina e il cliente

“La sala è un ponte tra la cucina e il cliente” racconta Alioscha Foglieni, 37 anni, terzo erede di casa Foglieni, che dopo la formazione specifica presso l’Istituto Alberghiero di San Pellegrino e importanti esperienze lavorative a Berlino, Düsseldorf, Miami e Londra, ha assunto il ruolo di direttore di sala. “Amo molto il mio lavoro perchè l’inizio del servizio parte proprio dall’accoglienza e ciò che vogliamo è che ogni persona qui si senta a casa. Cerco di mettere al centro le necessità dei clienti per far vivere loro un’esperienza emozionale e culturale, raccontando ciò che hanno ordinato, dagli ingredienti con la loro provenienza, fino alla lavorazione qui nella nostra cucina. E questo raccontare è molto gratificante, soprattutto se si unisce al ringraziamento del cliente per quanto ha ricevuto”.

Il suo nome? Un richiamo ad un telefilm degli anni Ottanta, ispirato ai fratelli Karamazov, il romanzo di Dostoevskij.

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Ristoratori del 1945

“Ricavato in un palazzo del 1700, nel borgo antico, il ristorante è stato aperto e rimane saldamente nelle mani della famiglia Foglieni, ristoratori dal 1945. Nelle tre sale – con caratteristici soffitti a botte con mattoni a vista – servono ai tavoli ragazze vestite con abiti della tradizione orobica. Si respira atmosfera elegante e familiare al tempo stesso”.

Per noi la cucina è una tradizione di famiglia!

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Stage e cucina italiana

Si sono brillantemente conclusi gli Stage di Natalia, universitaria italo-brasiliana con la passione per la cucina, e dello svedese Adam, qui da noi grazie ad un progetto Erasmus e Confartigianato, per perfezionare la sua conoscenza della cucina italiana!

Ai nostri due studenti, auguriamo il meglio per il futuro tra i fornelli e ricette che portino l’Italia nel mondo!

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Il famoso carrello di formaggi

Un video emozionale che racconta il percorso del formaggio, dalla mungitura fino alla tavola!

Il nostro ristorante – con il famoso CARRELLO DEI FORMAGGI – è stato selezionato per apparire in questo prezioso video, in onda nello stand della Lombardia, in occasione di “FORME. Tutto il mondo del formaggio”, dal 18 al 20 ottobre presso la Fiera di Bergamo.

Video: https://www.youtube.com/watch?v=Zo8TG3dIpFU&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0OF90ed2TVSb-zbNvV4QH5FEChtXLgE_mrIUhpztqaNCpEHlIHTcfUrtwUn

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In Bergamasca 21 ristoranti

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Aspiranti cuochi indiani a scuola di cucina a Bergamo

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